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Come funziona il test del QI

come funziona il test del QI

I test del QI non rientrano nelle categorie di test presenti nelle fasi di selezione per l’immatricolazione all’università o per i concorsi pubblici; vengono, perlopiù, svolti in autonomia oppure sottoposti da esperti, in rarissimi casi, in cui lo richiedano alcune posizioni lavorative molto importanti, specifiche, complesse e ambite.

Trattandosi di domande che hanno la finalità di stabilire “quantitativamente” il grado di intelligenza delle persone, è fondamentale optare per materiale con un buon feedback, per evitare il rischio di valutazioni errate e poco affidabili.

Di che si tratta?

In generale, i test di QI (valutazione del quoziente intellettivo) possono essere canonici o interattivi (in rete se ne trovano tantissimi) e si compongono di un numero di schede abbastanza nutrito, dove si trovano le varie domande, esclusivamente a risposta multipla. Il livello di difficoltà e le tipologie sono in progressione crescente e, in generale, ad ogni fase completata vengono assegnati dei punti in percentuale che poi, sommati, daranno in risposta il punteggio finale.

come fare un test del quoziente intellettivo

Ovviamente, si tratta solo di un numero che nella maggior parte dei casi è solamente orientativo, ma è una bella sfida per mettersi alla prova e migliorare sempre di più il proprio allenamento mentale e le proprie skills di ragionamento, concentrazione e analisi.

A cosa servono i test del QI?

Vuoi scoprire quali sono le tue capacità migliori? Quanto potenziale utilizzi e quanto ancora, invece, è inespresso? Hai voglia di metterti in discussione e scoprire i tuoi punti di forza e quelli deboli? Allora sicuramente i test del QI possono fare al tuo caso.

Inoltre, potrebbero tornare utili per allenarsi nel caso si debbano superare dei test di logica per preselezione universitari oppure lavorativi; insomma, in ogni caso rappresentano un’ottima arma da sfruttare per investire energie e risorse nella propria preparazione e nella propria attitudine al ragionamento!

Come si affrontano

Il fatto che i test del QI diano in risposta un numero valutativo porta moltissime persone insicure a scoraggiarsi: molte di loro, anzi, nemmeno si cimentano per evitare di trovarsi faccia a faccia con un’amara verità.

L’approccio migliore, invece, è quello dell’autocritica: anche una buona dose d’ironia può essere importante per affrontare, ad esempio, una brutta sorpresa col sorriso e per imparare a capire come migliorarsi e, di conseguenza, stare meglio con se stessi. È questo lo spirito giusto con cui mettersi in gioco!

In generale, comunque, trattandosi di quiz misti, da quelli di logica a quelli di ragionamento, passando anche per quelli di attenzione, può essere una buona idea dedicarsi prima a simulazioni con domande tematiche, per poi affrontare tutto insieme in un secondo momento, con un occhio più allenato ed il cervello più preparato, già conscio di cosa aspettarsi.

Quanto sono affidabili

Come abbiamo anticipato, i test del QI sono, generalmente, in ordine crescente di difficoltà e le categorie interessate sono diverse ma tutte legate al ragionamento. Può essere utile allenarsi e cercare di migliorare il risultato ottenuto in prima battuta, ma difficilmente il proprio punteggio può migliorare in modo notevole nel tempo, e nemmeno può peggiorare.

test intelligenza e psicologia

In rete si trovano tantissime simulazioni di test per il calcolo del quoziente intellettivo, anche interattive e redatte da personale serio e con un buon feedback. Tuttavia, il punteggio finale che si raggiunge non è mai obiettivo e veritiero al 100% per un motivo ben preciso: si tratta di test di autovalutazione, dove non c’è nessuno ad effettuare la mansione di “controllo”, come viene definita, che possa valutare di persona tempi e modalità di compilazione del test, oltre a vari altri elementi.

In effetti, i quiz più seri sono probabilmente quelli che si eseguono in sedi fisiche appropriate, con personale qualificato a propria disposizione. In ogni caso, è importante tenere a mente che si tratta sempre di “numeri”, esattamente come quelli che potrebbero definire, ad esempio, il nostro grado di preparazione ad un’interrogazione scolastica o ad un esame; un dato “oggettivo” suscettibile di infinite variabili da non prendere troppo sul serio, ma che può essere utile per capire cosa migliorare e come farlo.