Guida alla interpretazione dei sogni
Il contenuto dei nostri sogni può cambiare improvvisamente, caratterizzandosi di elementi bizzarri e surreali o, addirittura, arrivare a spaventarci con immagini terrificanti.
Il fatto che i sogni possano essere tanto vividi, ci porta a pensare che il nostro inconscio lavori in modo da rendere “palesi” certi nostri pensieri nascosti. Se da un lato esistono molte teorie che cercano di spiegare perché sogniamo, dall’altro nessuno è stato ancora in grado di comprendere pienamente lo scopo dei sogni e, conseguentemente, il loro significato.
Alcuni ricercatori come William Domhoff suggeriscono che i sogni, molto probabilmente, non hanno un’utilità reale ma sono solamente un’attività inconscia del nostro cervello. Nel suo famosissimo testo “L’interpretazione dei sogni”, il grande psicanalista austriaco Sigmund Freud ha ipotizzato che i sogni non sono altro che un mezzo attraverso il quale la nostra mente è in grado di appagare il desiderio latente e sopito dell’individuo che li produce.
Freud divide il processo onirico in due fasi : quella del cosiddetto “Sogno latente” e quella del “Sogno Manifesto”. Alla prima categoria, appartengono tutte quelle immagini e quelle sensazioni nascoste che sono in attesa di essere rivelate, ovvero, i nostri desideri repressi; alla seconda, invece, appartiene il sogno così come lo ricorda il suo produttore (il sognatore), con le sue ambientazioni, i suoi personaggi e le sue varie sfumature. Freud, nella sua interpretazione dei sogni, parte dal concetto di sogno latente e arriva a determinarne la correlazione col contenuto manifesto attraverso 3 fasi principali, ovvero, quelle della condensazione, dello spostamento e della rimozione Quest’ultima fase, conduce il sognatore direttamente alla cosiddetta “rimozione dei sogni”, una sorta di “zona d’ombra” dove colui che produce le immagini mentali è in grado di proteggere e mascherare il proprio sonno grazie alla rimozione degli elementi disturbanti che hanno caratterizzato il sogno, in modo da impedire alle pulsioni nascoste di irrompere nella realtà.
Dal 1970, la popolarità dell’interpretazione dei sogni è cresciuta sempre di più, grazie anche al lavoro di autori come Ann Faraday che nel suo libro “The Dream game” (Il gioco dei sogni), spiega le varie tecniche per rendere chiunque in grado di interpretare i propri sogni. Lo studio sul significato dei sogni, però, ha radice molto più antiche di quelle riconducibili alla psicanalisi moderna; i più antichi trattati sul mondo onirico, infatti, sono riconducibili alla civiltà egiziana e a quella Babilonese. Il popolo del Nilo, ad esempio, si pensa sia stato il primo a creare una vera e propria scienza che si occupasse dello studio dell’interpretazione dei sogni, ovvero, l’oniromanzia.
E’ interessante scoprire come per gli egiziani il sogno fosse una sorta di monito al rovescio, nel senso che esso rappresentava esattamente il contrario di ciò che sarebbe successo in realtà nell’immediato futuro. Era proprio attraverso i sogni, secondo gli antichi egizi, che gli Dei indicavano loro cosa fare, anche se, per interpretare il loro significato più profondo, era sempre necessario l’intervento di un “tramite” che fosse in grado di comprenderli (emblematico l’episodio relativo a Giuseppe narrato nel Vecchio Testamento).